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Donne passeggero "Zavorrine"

Con il termine zavorrina si identifica una motociclista che si gode l’esperienza del viaggio senza guidare la moto. Questo termine potrebbe essere inteso a alcuni come poco rispettoso ma realtà dipende da che punto di vista lo si osserva. Zavorrina deriva da "zavorra", che identifica un peso extra  applicato ai mezzi di trasporto per bilanciare le masse ed avere un viaggio più confortevole. Inizialmente è nato come termine nautico: una zavorra ben posizionata limita parecchio i fenomeni di rollio e beccheggio dello scafo, ma poi è arrivato anche nel mondo dell'aeronautica e del trasporto su gomma. Oltre all'utilizzo positivo della zavorra, ce n'è anche uno negativo, e arriva dal mondo del motorsport. Da quando le corse di auto esistono, le zavorre sono state utilizzate come penalità o handicap previsti dal regolamento in numerose gare e campionati. In questo caso zavorra significa soltanto "peso extra" che limita le prestazioni velocistiche del mezzo. Per noi il termine identifica una categoria che è una vera e propria comunità: le zavorrine sono quelle che si godono i piaceri dell'essere motociclista e le avventure in giro per il mondo senza doversi preoccupare della guida del mezzo e riponendo massima fiducia nel proprio compagno. Molte di loro fanno il salto di categoria e diventano motociliste, altre rimangono orgogliose zavorrine per sempre.

Questa pagina è dedicata a storie, iniziative e testimonianze, di questa categoria da sempre presente nel mondo motociclistico.

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